Descrizione
«L?eleganza della scrittura e del mondo di Pia Pera mi hanno sempre affascinato, ma questo libro è unico e pieno di grazia. Un grande, coraggioso regalo».
Daria Bignardi
«Pia Pera ritaglia dai bordi della malattia ? sua, ma anche dell’essere umano in quanto tale ? una terra di luce e di libertà».
Chiara Gamberale
«Un libro dolente e luminoso».
Michele Serra, la Repubblica
«Questo libro di Pia Pera è splendido.»
Nicola Gardini, Sole 24 ore
Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite ? non posso nemmeno incominciare a spiegare l?importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo Orto di un perdigiorno ? non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. L?orto di un perdigiorno si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: «Ho la dispensa piena». Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un?altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo.
Luigi Spagnol
«Bellissimo e struggente».
Serena Dandini