Descrizione
Nella propaganda di un regime reazionario di massa come quello mussoliniano, i decaloghi occupano un ruolo chiave: condensano in massime brevi e chiare lo stile di vita dell’uomo nuovo fascista. Elementare strumento di formazione e controllo delle coscienze rivolto al popolo, il decalogo è ripreso, come il catechismo, dalla tradizione religiosa, ma ha anche altri precedenti nella Rivoluzione francese. La propaganda fascista ne abusò: oltre a quello, celeberrimo, di Leo Longanesi (per il quale «Benito Mussolini ha sempre ragione»), altri decaloghi si moltiplicano per le più varie categorie: balilla e militi, piccole italiane e donne, imprenditori, madri, coloni dell’Africa Orientale, ma anche sposi e puerpere, pedoni e ciclisti… Raccogliendo materiale spesso trascurato, Carlo Galeotti esplora con efficacia modi e metodi dei decaloghi fascisti, che vengono inseriti nel loro contesto storico e commentati. Ne esce un catalogo curioso, che illumina la natura profonda del totalitarismo all’italiana – ma anche la velleità di certe sue ambizioni. In appendice al libro, il Vade-mecum del perfetto fascista di Leo Longanesi che contiene il decalogo, anzi l’endecalogo elaborato dal grande giornalista. È l’esempio più significativo e importante di questi materiali, che servivano a indottrinare gli italiani durante il ventennio fascista. Il Vade-mecum del perfetto fascista rappresenta inoltre un’interessante testimonianza di un clima culturale, di una temperie sociale e politica che ha visto gli italiani osannare Benito Mussolini.